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mercoledì 1 febbraio 2012

Michele Coppola e Eduardo de Rosa
presentano
la Pasta di Gragnano nell'Informazione Tecnologica





domenica 1 gennaio 2012

Pasta di Gragnano IGP

La Pasta di Gragnano IGP dal 2010 la Pasta di Gragnano può fregiarsi del marchio di Indicazione Geografica Protetta


Il 30 luglio 2010 si è tenuta l’audizione pubblica per il riconoscimento dell’IGP Pasta di Gragnano. Grazie al marchio comunitario di Indicazione Geografica Protetta la Pasta di Gragnano potrà così essere tutelata da contraffazioni e abusi. L’IGP è un marchio che garantisce la provenienza e la qualità del prodotto e, nel caso della pasta di Gragnano, testimonia una tradizione secolare. È infatti documentato che a Gragnano, già dal XVI secolo erano presenti opifici per la produzione della pasta secca. L’arte della lavorazione della pasta di semola di grano duro si è tramandata nei secoli di generazione in generazione, fino ad arrivare ai giorni nostri. Oggi, tra gli opifici presenti, sono presenti aziende specializzate in paste industriali, nei più svariati formati , ed altre che riservano un carattere più artigianale, producendo solo formati speciali, secondo le antiche tradizioni dei maestri pastai gragnanesi.

Quali sono i requisiti necessari affinché un prodotto possa fregiarsi del marchio comunitario di pasta di Gragnano a Indicazione Geografica Protetta?

Innanzitutto la pasta di Gragnano IGP deve essere prodotta esclusivamente con semola di grano duro e acqua della falda acquifera locale. Questo perché da sempre l’acqua poco calcarea tipica di questa zona è uno dei fattori fondamentali per la qualità del prodotto finale. La produzione deve avvenire all’interno del Comune di Gragnano.
Il processo produttivo prevede, dopo l’impasto e la gramolatura, l’estrusione attraverso trafile in bronzo. Le trafile sono degli stampi con fori sagomati, da sempre utilizzati dai pastai gragnanesi, che conferiscono la forma desiderata. La trafila in bronzo dona alla pasta – anche quella liscia – una superficie rugosa che la rende particolarmente adatta a trattenere sughi e condimenti. La fase produttiva successiva è quella dell’essiccazione, che varia a seconda dei formati e comunque avviene a una temperatura compresa tra 40 e 80°C, per un periodo compreso tra le 6 e le 60 ore, in celle statiche di prosciugazione oppure in tunnel dove circola aria calda. Una volta essiccata la pasta viene lasciata raffreddare ed entro 24 ore deve essere confezionata, senza essere trasportata, per consentire una perfetta conservazione del prodotto.
La pasta di Gragnano IGP deve essere confezionata in astucci di cartone o sacchetti trasparenti o in packaging realizzati con materiale di origine vegetale o altro materiale riciclabile consentito dalle norme comunitarie.

venerdì 30 dicembre 2011

KBS Korea: straordinario servizio su "La Fabbrica della Pasta di Gragnano"


La KBS, prima tv di Stato koreana effettua un entusiasmante servizio sulla realtà de
"La fabbrica della Pasta di gragnano" e la famiglia Moccia - www.lafabbricadellapasta.it

mercoledì 23 novembre 2011

La Fabbrica della Pasta racconta 500 anni di Storia


  500 anni di Storia

Gragnano, è una meravigliosa cittadina della provincia di Napoli, incastonata come per magia nel cuore dei Monti Lattari, in una posizione strategica, perfettamente al centro tra il golfo di Amalfi ed il golfo di Sorrento, a soli 30 minuti di aliscafo da Capri ed Ischia. Famosissima in tutto il mondo per la gastronomia, Gragnano, da sempre è conosciutissima e desiderata da più di 500 anni per la produzione della prestigiosa pasta, del rosso nettare… vino frizzantino doc, dei saporiti salumi paesani e dallo squisito provolone del monaco, esclusività dei nostri monti. I tanto famosi "maccheroni", dagli ingredienti semplici e genuini: (acqua delle sorgenti di Gragnano,semola di grano duro, passione ,amore e fantasia) erano e sono prodotti con tre differenti tipologie lavorative: a livello familiare dove in casa “le donne gareggiano tra loro a chi avvolge più fusilli a mano in 1 ora…”, a livello artigianale dove “o’ maccarunaro e Gragnano” tramanda da padre in figlio il rispetto dei segreti e delle tradizioni indispensabili, per ottenere un prodotto di eccellente e selezionata qualità; a livello industriale per la buona pasta di tutti giorni.
Gragnano contava circa trecento pastifici, oggi più di dodici che da sempre sono “TESTIMONI E MESSAGGERI” nel mondo della storia di questa emozionante, allegra, vivacissima città, dove la pasta è un simbolo, un dono pregiato, una squisitezza che si condivide, della quale si discute e se ne và fieri.Sul nostro variegato territorio con i verdi ed incontaminati monti che si riflettono nel mare, sono presenti antiche mura di cinta medioevali, cinque torri saracene e due porte che rappresentavano l’ingresso nel feudo di Gragnano, un castello risalente alla fine del XII secolo e l'unico arco napoleonico di tutta la Campania, che testimoniano l'antichità di questa città; da visitare il famoso artistico presepe con pastori napoletani originali dell’800, che rievocano scene di vita vissuta dei gragnanesi e delle loro arti, situato all’ingresso della fantastica valle dei mulini, la chiesa di Santa Maria Assunta, ex sede dell'arcipretura ove è conservata un'antica scultura romana, l’imponente Chiesa dei francescani dedicata alla Madonna del Carmine, la chiesa collegiata del Corpus Domini dov’è presente l’arazzo più grande d’Europa e la Chiesa di San Giovanni Battista, meglio conosciuta come chiesa di San Sebastiano, protettore di tutti i pastai di Gragnano, infatti quel giorno in suo onore nessun pastificio è in produzione e tutti i pastai….seguono devoti la processione del Santo. La produzione dei “maccaroni” divenne ancor più importante, a partire dalla metà del XVII secolo quando la maggior parte dei gragnanesi si dedicò alla produzione dell "oro bianco", favorita ora come allora da una leggera aria umida che permette la lenta essiccazione, dalla bontà dell’acqua cristallina ed incontaminata che sgorga dal monte pendolo, nonché dall’altissima qualità della semola di grano duro, macinata in loco da ben 30 mulini ad acqua, i cui ruderi si possono ancora oggi ammirare nell’incantata "valle dei mulini".
Il momento d'oro della pasta di Gragnano è l'Ottocento; in questo secolo i pastifici artigianali furono affiancati da siti produttivi molto più ampi lungo via Roma, piazza trivione, piazza San Marco, che divennero così i cuori pulsanti di Gragnano, lungo le strade appositamente costruite con particolari diagonali, si esponevano i maccheroni ad essiccare. Dopo il 1861 (l’unità d’Italia) la produzione della pasta raggiunse l'apice, con richieste di questa bontà provenienti da ogni ceto ed ogni parte della terra allora conosciuta, a tal punto che il re Umberto I e sua moglie, la regina Margherita di Savoia fecero costruire una stazione ferroviaria che collegava Gragnano a Napoli e quindi a tutti i porti del mondo. Nonostante i tanti problemi dovuti alle guerre mondiali , terremoti , carestie, Gragnano ha continuato e continua ad essere la grande Città della Pasta protagonista sul mercato internazionale, i cui saperi e sapori rievocano nella memoria, le antiche tradizioni di qualità. Invitiamo tutti a venire a Gragnano per rivivere come per magia negli anni d’oro dell’800 tra palazzi antichi, valle dei mulini, monumenti storici appassionanti, sapori e tradizioni, tutto un’insieme che avvolge in un crescendo d’emozioni.

La fabbrica della pasta di Gragnano